Fabrizio Garetto: il report della medaglia d’oro!
È raro che un triatleta si annoi durante gli allenamenti, alternando nuoto, bici e corsa nelle varie uscite. Per chi pratica anche la versione invernale di questo sport il rischio è ancora minore, aggiungendo anche mtb e sci di fondo come ulteriore varietà!
Quest’anno la neve è caduta presto nelle nostre zone, per cui la stagione winter è iniziata con anticipo rispetto al solito. Pragelato è diventata la base strategica delle nostre scorribande ed è stato veramente bello condividere allenamenti immersi nella natura con i nuovi adepti della divisione winter team di Torino Triathlon capitanata e spronata dal mitico Trip alias Alberto Quarello.
Quando per scherzo (credo, ma chi lo sa!) mi aveva parlato dei Campionati Europei in Estonia la cosa mi aveva intrigato, ma ritenevo la trasferta abbastanza infattibile: location spettacolare con un centro sportivo invidiabile, ma decisamente lontana con una logistica da organizzare non banale! Per raggiungere Otepää è necessario arrivare a Malpensa, imbarcarsi con bici e sci (mai spostato la bici in aereo), quindi una volta atterrati noleggiare un furgone per spostarsi ulteriormente di 200 km e raggiungere il luogo di gara.
Man mano che il tempo passava e proseguivano gli allenamenti sulla neve ed affinavo lo stile di caduta ahem discesa in mtb però il tarlo continuava ad insidiarsi nella testa… vuoi per il numero ridotto di gare di questa particolare disciplina sul territorio nostrano, vuoi per il mio (anomalo) irresistibile desiderio di dare una finalità alle sessioni invernali di Pragelato, alla fine ha vinto il richiamo di una gara ufficiale ETU fianco a fianco con i big di specialità: è deciso si parte per l’Estonia!
Giovedi inizia l’avventura (si perché la gara è il meno, buona parte dell’impresa è riuscire ad arrivare ed iscriversi alla gara fornendo per tempo tutta la modulistica necessaria): dopo ben 90 minuti di sonno alle 2 in punto suona la sveglia e ci si mette in marcia. Dopo aver recuperato il Trip ci troviamo in aeroporto con la squadra nazionale, è fantastico essere trattato da “pari” da personaggi di questo calibro che trasudano sport e sana passione da tutti i pori! La motivazione è alle stelle.
Il venerdi proviamo i percorsi, purtroppo a dispetto delle aspettative anche qui la neve scarseggia (mentre freddo e gelo abbondano) cosi gli organizzatori sono obbligati a ripiegare su un percorso mtb su asfalto per motivi di sicurezza.
Le temperature rigide unite ad una umidità del 96% ci mettono in crisi sulla scelta dell’abbigliamento, qui il freddo penetra nelle ossa e un tratto bike su asfalto con velocità di oltre 50 kmh non è esattamente l’ideale.
Durante la prova di corsa sul tratto misto innevato/ghiacciato con pendenze importanti saltano fuori i miei vari soliti acciacchi dovuti anche ad un semi imbarazzante incidente casalingo di 10 giorni fa sulle ginocchia, spero di riuscire in ogni caso a chiudere la gara domani stringendo i denti!
In serata partecipiamo al briefing e primeggiamo al Pasta Party, siamo belli carichi per domani!!
Al risveglio ci attende il solito clima grigio e rigido a cui ormai ci siamo abituati, ma abbiamo percorso un bel po’ di strada per arrivare qui, siamo ad una competizione prestigiosa che conta oltre 100 atleti di 12 nazioni diverse, siamo in ballo e bisogna ballare!
Foto di rito tra i 4 age group italiani giunti fin qui, quindi ci posizioniamo nelle file di testa. Lo speaker dice che tutto è pronto per il via, ecco che sentiamo il suono del corno: si parte!
Da subito il ritmo è molto sostenuto stile corsa campestre/cross, il che non si addice molto alle mie caratteristiche di lunghista ma gli scatti in progressione fatti prima della partenza hanno aiutato a limitare i danni.
Una volta partiti lo switch in modalità animale da gara è automatico e non c’è spazio nella testa per i problemini fisici o le condizioni meteo, tutto passa in secondo piano e l’unico pensiero è rivolto alla prestazione e alla condotta da tenere.
Il triathlon mi ha sempre affascinato perché mentalmente è fontamentale mantenere la massima concentrazione su ciò che si sta facendo e iniziare a pensare a ciò che verrà dopo per minimizzare le perdite di tempo in zona cambio e prepararsi al prossimo gesto sportivo. Una volta ottenuto questo status è lecito badare anche agli avversari… 🙂
Usciti dallo stadio percorriamo stradine impervie con fondo stradale molto scivoloso, le scarpe chiodate mi aiutano molto ad avere comunque un buon grip e non mollo la presa dai primi. Continuo a tutta senza timori reverenziali e alla fine della prima frazione ho il cuore in gola tanto che stiamo tirando, ma vedo i primi 3 ad un soffio. La prima transizione scorre veloce e riesco ad agguantarli nel primo giro in bici, facciamo gruppo compatto. Nel secondo iniziano ad esserci dei doppiaggi da effettuare e non mi fido di percorrere a vita persa un tratto molto viscido in contropendenza dove avevo perso aderenza al primo passaggio, mollo la presa dai primi due e accuso circa 30 secondi di distacco al T2.
Una volta messi gli sci ai piedi vedo i ragazzi della nazionale che incitandomi mi confermano la posizione di terzo assoluto con il quarto che mi segue a ruota. Il morale è a mille e sono determinato a dare il tutto per tutto. Ogni strappetto o tratto tecnico è una occasione buona per recuperare, vado a più non posso e al termine del giro si materializza davanti l’atleta che mi precedeva! Lo seguo per un po’ poi sulla salita più tosta decido di sferrare l’attacco, lo supero all’esterno e mi butto giù in apnea nella discesina seguente cercando di recuperare qualche energia. Al giro di boa vedo che non ce l’ha fatta a tenermi la scia, ora devo solo cercare di stare in piedi senza pasticciare con i doppiaggi e finire questo km che sembra interminabile! Finalmente si materializza il ponte con il traguardo: spingo a più non posso e non guardo indietro, ma nessuno mi supera prima di tagliare il traguardo, è fatta: sono stremato ma Campione Europeo Winter Triathlon Age Group M30-34 e secondo assoluto!!
La soddisfazione è ai massimi livelli, la premiazione ufficiale e la festa la sera sono la ciliegina sulla torta. Sono stati quattro giorni di full immersion sportiva veramente memorabili, pazienza se la neve ha scarseggiato la compagnia del Trip e della nazionale hanno nettamente compensato questa carenza.
by Fabrizio Garetto